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È reato non rispondere alle richieste di notizie fatte dall’Ispettorato del Lavoro con la PEC La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 5992 del 12 febbraio 2024, stabilisce che l’omessa risposta del datore alla richiesta di notizie da parte dell’Ispettorato del Lavoro integra il reato punibile a titolo di colpa ex art. 4 della legge n. 628/1961 in caso di invio di tale richiesta all’indirizzo PEC della società risultante dal Registro delle Imprese, trattandosi di un mezzo legale di comunicazione per la società, che offre garanzie di accertamento della data di spedizione e di ricevimento da parte del legale rappresentante. Il problema nasce poiché l’amministratore unico della Srl non forniva all’Ispettorato Territoriale, che gliene aveva fatto richiesta, la documentazione inerente i rapporti di lavoro instaurati con la dipendente, impedendo di fatto lo svolgimento dell’attività di vigilanza. 

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